giovedì 25 ottobre 2012

L'Epigenetica e l'autoguarigione a livello cellulare

Pubblico integralmente il bellissimo articolo di Bruce Lipton estratto dalla rivista "Scienza e Conoscenza"


Le innate e straordinarie facoltà di guarigione della mente umana: parola di Bruce Lipton 


Bruce Lipton - 17/07/2012



Effetto "Luna di Miele"
Cosa condividono le cellule del nostro corpo con l'amore? Secondo Bruce Lipton, biologo cellulare per formazione e autore di best seller internazionali quali La Biologia delle Credenze, si tratta di una relazione perfetta, tanto che Lipton parla di "Effetto Luna di Miele".

Chi di noi non si ricorda di essere stato, almeno una volta nella vita, innamorato? Durante l'innamoramento - sostiene Lipton - la nostra percezione del mondo si espande, i nostri occhi colgono la realtà con meraviglia, stupore, gratitudine. La nostra attitudine positiva non si riflette solo verso il partner: si tratta di un vero e proprio innamoramento nei confronti della vita stessa e delle sue manifestazioni. Siamo più disponibili nei confronti del prossimo e delle novità, facciamo più facilmente amicizia, sperimentiamo nuovi cibi, nuove attività ricreative e non. I nostri sensi sono maggiormente in allerta: sentiamo di più, condividiamo di più e concediamo più tempo ai piaceri della vita.

Ora, la cosa sorprendente è che, secondo Litpon, ognuna delle cellule del nostro corpo è un essere umano in miniatura. Dentro di noi, cinquanta trilioni di cellule-essere umano lavorano insieme per far funzionare il nostro cuore, i nostri polmoni e le milioni di azioni necessarie affinché la vita possa pulsare. E quando ci sentiamo innamorati, tutte le nostre cellule percepiscono questa vibrazione d'amore: una gran bella notizia a pensarci bene!

Geni attivati e geni disattivati: l'influenza dell'ambiente
Tutto comincia con la vita, che viene definita da Lipton come "movimento". Le proteine, elemento primario della vita, si uniscono in catena e si muovono in risposta ai segnali che provengono dall'ambiente. Sulla superficie di ogni cellula, i recettori delle proteine ricevono i segnali dall'ambiente mentre le proteine effettrici trasformano i segnali in vibrazioni e le trasmettono al cervello che le interpreta. Non ci vuole tanta immaginazione per capire che differenza passa per le nostre cellule tra l'essere immarsi nelle gioie dell'innamoramento piuttosto che in una vita di stress e continuo nervosismo.

Negli anni Ottanta, quando Lipton scoprì che è la membrana cellulare ad essere il vero cervello della cellula, le sue ricerche di frontiera suggerivano che i segnali propagatori delle emozioni sono la principale causa nello sviluppo della malattia. Lipton fu il precursone di una nuova branca della scienza, l'epigenetica, che studia il modo in cui la chimica cellulare attiva e disattiva i nostri geni. Le ricerche in questo campo hanno dimostrato come lo stress, l'alimentazione, le credenze, le tossine e tanti altri fattori attivano in maniera differente la chimica cellulare, che a sua volta regola l'espressione dei geni. Secondo Lipton questa nuova area di studio dimostra come le influenze ambientali siano molto più potenti dei geni nel causare le malattie. Egli riferisce che i più recenti studi sul cancro evidenziano come i fattori genetici influenzano l'occorrenza della malattia solo nel 10% dei casi. In altre parole, l'ambiente è responsabile delle nostre malattie per il 90% dei casi.

Ancora più interessante è il fatto che le correnti ricerche dimostrano come le nostre strutture proteiche siano più pesantemente attivate da sengali non fisici piuttosto che da segnali chimici. In altre parole, la nostra percezione del mondo ha sulla nostra salute un'influenza molto più profonda e potente di qualsiasi medicina: la scienza di frontiera ci sta dicendo che ognuno di noi possiede innate e straordinarie capacità di autoguarigione.

Modificare le nostre risposte emotive
L'eccitazione di Lipton quando alle sue conferenze parla di queste rivoluzionarie scoperte è palpabile: Bruce si rivolge al publico con grande strasporto raccontando quanto straordinario sia il fatto che non siamo più vittime dei nostri geni, come per lungo tempo abbiamo pensato. Quando ci pensiamo come vittime, automaticamente il nostro margine di azione sulla realtà crolla a picco. Il lavoro da compiere ora è quello di aiutare le persone a cambiare le proprie percezioni, in modo da modificare il proprio stato d'animo e conseguentemente la propria chimica corporea, generando per se stessi salute e guarigione.

Convincersi di essere sani
In pratica, come possiamo modificare le nostre risposte emotive a ciò che ci accade, come riscrivere le nostre credenze? La cellula è come un chip che contiene dati. Le nostre credenze sono immagazzinate nella membrana cellulare e vengono costantemente trasmette al cervello che le interpreta. La mente risponde a questi messaggi vibrazionali creando uno stato di coerenza tra le credenze e la realtà: quando le cellule trasmettono alla mente, la mente lavora diligentemente per creare la medesima realtà chimica presente nel corpo. Se nelle nostre credenze e convinzioni ci percepiamo come malati, il cervello coordina le cellule affinché questo pensiero si realizzi. Al contrario se le cellule trasmettono un segnale di salute e benessere, il cervello lavorerà perché questo accada.

Secondo Lipton ora c'è un grande lavoro da compiere: quello di far capire alle persone che modificare i loro pensieri e le loro credenze è molto facile e ci suggerisce di insegnare ai nostri bambini prima dei sei anni che questo è possibile, che è facile e che, cambiando i nostri pensieri, possiamo guarire i nostri corpi e vivere nella gioia, nella vitalità e nell'amore. 

Nei primi sei anni di vita il cervello umano lavora principalmente utilizando le onde theta che creano uno stato mentale ipnagogico (tutto quanto è relativo alla fase di transizione dalla veglia al sonno e viceversa). Aggirandosi tra noi in questa sorta di stato di trance, i bambini assorbono le convinzioni e le credenze dei genitori direttamente nel proprio subconscio, senza porsi domande e discernere. Ricordarsi che i bambini sono spugne che assorbono bel oltre i nostri comportamenti esteriori, ma si nutrono letteralmente del nostro sentire, della nostra predisposizione nei confronti della vita, del nostro sé, può aiutarci ad agire su noi stessi al fine di formare una generazione nuova per il domani.

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